La cheratosi seborroica è il più comune tra i tumori epiteliali benigni. Può preoccupare in quanto si presentano come le lesioni scure “nuove” a sviluppo relativamente veloce, e quindi possono essere interpretate come lesioni maligne (melanoma)

Epidemiologia

Le cheratosi seborroiche sono lesioni frequenti e spesso multiple che si sviluppano intorno alla cinquantina senza predominanza di sesso. Esistono forme giovanili, i cui primi elementi compaiono fra i30 e i 40 anni di età, ed eccezionalmente forme congenite.

Eziopatogenesi

Sebbene le cheratosi seborroiche siano comuni in aree coperte dai vestiti, l’esposizione solare sembra essere implicata nel loro sviluppo. Evidenze a supporto di questa tesi vengono da una maggiore frequenza e una minore età di insorgenza di queste cheratosi in individui residenti in climi tropicali.

In molte cheratosi seborroiche è stata osservata una alterata distribuzione del recettore del fattore di crescita epidermico (EGF-R). Altre mutazioni riscontrate nelle cheratosi seborroiche riguardano: polimorfismi del recettore degli androgeni, mutazioni attivanti del recettore del fattore di crescita fibroblastico di tipo 3 FGFR3 e mutazioni attivanti della fosfoinositide 3-chinasi PIK3CA.

Aspetti clinici

Le cheratosi seborroiche sono lesioni in genere asintomatiche o leggermente pruriginose che si possono presentare come macule, papule o placche in base alla loro fase di sviluppo. Le cheratosi seborroiche in genere sono distribuite a livello del volto, tronco ed estremità superiori.

Di solito sono lesioni di dimensioni variabili da 1 a 6 cm, che si presentano inizialmente come macule, evolvono successivamente in papule appena rilevate e poi in placche più ampie. Di solito hanno un colorito brunastro ma possono essere anche di aspetto giallastro o bruno-nerastro. Le cheratosi seborroiche nella loro forma a placca di solito appaiono con superficie verrucosa e con aspetto “appiccicato” cosa che permette di solito di differenziarle dalle neoplasie melanocitarie (Fig 1-2). Possono andare incontro ad irritazione o infiammazione a seguito di frizione, trauma o raramente in seguito a sovrainfezione batterica.

Fig. 1

 

 

Fig. 2

Diagnosi e diagnosi differenziale

La diagnosi è semplice, si basa sulla clinica ed eventualmente sulla dermatoscopia, raramente si ricorre all’esame istologico. Le lesioni piatte possono essere confuse con lentigo solari o cheratosi attiniche pigmentate mentre le cheratosi seborroiche rilevate possono essere confuse con epiteliomi o melanomi.

Decorso e prognosi

Le lesioni si sviluppano con l’aumentare dell’età; sono benigne e non diventano mai maligne.

Eccezionalmente la comparsa rapida e simultanea di cheratosi seborroiche multiple e pruriginose può coincidere con la comparsa di una neoplasia viscerale maligna, costitutiva della sindrome di Leser-Trélat.

Trattamento

In ragione della loro localizzazione superficiale, esofitica o francamente peduncolata, la scelta terapeutica dovrà essere orientata su mezzo fisico rapido che non lasci cicatrici. L’exeresi chirurgica è di fatto una cattiva scelta e dovrà essere riservata ai casi in cui la diagnosi differenziale è difficile ed è quindi necessario l’esame istopatologico del campione operatorio. In tutti gli altri casi si preferisce far ricorso alla crioterapia, al curettage,all’elettrocauterizzazione o alla dermoabrasione, c la tecnica della vaporizzazione laser al CO2. Indipendentemente dalla tecnica usata, residuano in genere macchie bianche.

Si ringrazia il dr. Manfredo Bruni, Verona

Presso lo stabilimento Virgilio delle Terme di Sirmione è presente il servizio di dermatologia, l’equipe di medici dermatologi è coordinata dal professor Giampiero Girolomoni, e  prevede programmi per la diagnosi precoce, la prevenzione e la cura integrata e naturale dei disturbi della pelle. . La visita deve essere prenotata anzitempo.